ITS G. Caboto: Esponente del Trasporto Marittimo al Livello Mondiale
Intervista a Cesare D’Amico, CEO
Ospite della seconda intervista ad opera del gruppo Think-tank di Exo Latina è Cesare D’Amico, presidente della fondazione ITS G.Caboto nonché CEO di una delle imprese leader a livello mondiale nell’ambito del trasporto marittimo. Protagonista assoluto della discussione è stato l’ITS Caboto, nato a Gaeta circa una decina di anni fa. La scelta della sede dell’istituto ci spiega il nostro ospite non essere casuale, anzi, in quanto a Gaeta è presente un’eccellenza come l’Istituto Nautico che ha sempre fornito all’industria un bacino di marittimi di alto livello.
La prima questione affrontata è l’offerta formativa dell’ITS, che ci confessa il nostro ospite essere preceduta da una dura selezione per essere ammessi, si articola in quattro corsi ognuno dei quali ha una durata di 4550 ore di cui 3000 vengono svolte a bordi delle navi mercantili. Nello specifico ci sono, dopo una prima fase di formazione di stampo scolastico, cicli di circa 4 mesi a bordo con un intervallo didattico svolto in classe per un totale di quattro cicli. Al termine di questo processo gli studenti svolgono presso la Capitaneria di porto un esame abilitante al grado di Terzi Ufficiali. La forte commistione durante tutto il processo formativo con le compagnie marittime porta i giovani ad avere la cosiddetta “promessa di imbarco” che fa da apripista alla loro futura carriera a bordo ma non solo.
Tema molto caro al signor D’Amico è la rilevanza di istituti come gli ITS all’interno del panorama dell’offerta formativa a disposizione di un giovane. Questo perché viene spesso demonizzata, anche per via di un retaggio culturale, la formazione di tipo tecnico nonostante poi, vista la sua elevata specificità, risulti essere un’esperienza fortemente vantaggiosa in termini di accesso al mondo del lavoro e lui stesso valida questa tesi confessando che ormai non basta più un diploma di tecnico nautico per entrare nell’industria navale.
Un passaggio molto interessante dell’intervista riguarda la “vita in mare” definita dal nostro ospite come una scelta di vita coraggiosa che comporta tanti sacrifici, soprattutto sul lato umano e delle relazioni personali. Ci viene assicurato però che è una scelta che comporta tante soddisfazioni, soprattutto lavorative, e offre la possibilità di vivere tantissime esperienze, sapendo sempre dove si parte e mai dove si arriva, con persone provenienti da tutto il mondo in un ambiente dove si riscoprono valori come la solidarietà, l’amicizia, la professionalità che negli ultimi anni, soprattutto quando si parla di giovani, vengono erroneamente (spesso) messi in dubbio.
In ottica futura, ci dice il signor D’Amico, una grande spinta la darà il miliardo e mezzo di euro stanziato nel PNRR (Piano Nazionale di Riprese e Resilienza). Questi fondi sono innanzitutto una riprova del buono lavoro svolto dagli ITS e della fiducia che il governo ripone nella formazione tecnica specializzata; e sono poi un banco di prova per gli stessi ITS che avranno la grande responsabilità di amministrare bene questi contributi per migliorarsi, crescere e finalmente affermarsi agli occhi dei giovani come una altrettanto valida opzione di formazione rispetto all’università. Sempre guardando al futuro c’è l’auspicio dell’intervistato che ci possa essere un cambio di mentalità da parte delle istituzioni volto a favorire un dialogo con gli ITS e tra gli ITS, come accaduto a Civitavecchia dove è stato sviluppato un network tra Autorità Portuale, Escola Logistica di Barcellona e lo stesso ITS Caboto.
Al termine dell’intervista c’è stato un messaggio inaspettato ma che ci inorgoglisce molto direttamente per noi di Exo da parte del dottor D’Amico che ha riconosciuto nella nostra attività una possibile cassa di risonanza per una realtà spesso marginale ma che, come ci insegna il confronto impietoso con nazioni come Francia e Germania, potrà essere centrale per lo sviluppo e la ripresa di questo paese. Questo non può che renderci felici.
Riccardo Casullo
