Arte e Tecnologia Si Incontrano con L'App Monugram
Daniele Fioribello è un giovane ragazzo di Latina Scalo che ha fondato insieme ad altri 3 ragazzi, Valerio, Mattia e Roberto, Monugram.
A partire dall’estate 2018, inoltre, Daniele ci racconta di come lanceranno un progetto parallelo a Monugram, pensato per offrire la possibilità di personalizzare i pacchetti di viaggio che le varie agenzie turistiche stilano, in modo da integrare le esperienze che i pacchetti non includono o addirittura partire da zero e creare il proprio viaggio dei sogni ad hoc.
Daniele appartiene a quella categoria di ragazzi “Self-made”: ha lasciato la scuola 16 anni per buttarsi subito nel mondo del lavoro della fotografia, continuando a coltivare in proprio la passione per la pubblicità e il mondo del marketing. Nel 2018 il destino l’ha voluto partecipe ad un evento sulle start-up a Roma, dove ha conosciuto i suoi compagni di viaggio.
Nella sua esperienza di innovatore ha individuato un comune denominatore tra tutte le start-up che ce l’hanno fatta: un team bilanciato, un problema specifico e la ricerca della migliore soluzione per risolvere il problema. La difficoltà maggiore, quella che tutti i founder affrontano, risiede proprio nella ricerca degli investitori e dei fondi di investimento.
A tale problema, Daniele ha trovato la sua soluzione tramite degli incubatori di Roma, che gli hanno fornito un accesso rapido ed efficace ad una serie di risorse che l’hanno proiettato nel modo giusto sul mercato.
Gli incubatori sono degli spazi dove si possono incontrare numerosi founders, partecipare seminari o workshop per cercare di ottenere un’infarinatura generale nel mondo dell’innovazione. L’acceleratore, invece, aiuta ad entrare a tutti gli effetti nel mercato tramite uno studio intensivo, della durata media di 5 mesi.
Insieme a Daniele abbiamo scambiato due chiacchiere anche sul pensiero comune che purtroppo ancora oggi continua ad affliggere il nostro paese, che abbiamo riassunto nella frase “Il lavoro subordinato è sempre meglio di lavorare in proprio”.
“Effettivamente i primi investimenti sono arrivati dopo 1 anno e mezzo di lavoro intenso”, afferma Daniele, “Ma cresce giorno dopo giorno il rischio che una azienda ha di fallire visto anche il periodo in cui ci troviamo! Il rischio di lavorare come dipendete si sta mettendo sempre più sullo stesso piano di lavorare in proprio”.
La chiacchierata con Daniele ci ha aperto una serie di prospettive sul mondo delle startup che sono difficili da cogliere dall’esterno, particolare importanza hanno i consigli “finali” che Daniele ha rivolto ai ragazzi che si affacciano per la prima volta a questo mondo, rivedendo in queste parole anche un po’ il sé stesso di qualche anno fa: “mettetevi sempre in gioco” , “non abbiate paura di sbagliare”.
Ringraziamo di cuore Daniele per la sua preziosa testimonianza, e non vediamo l’ora di incontrarlo di nuovo per farci raccontare come procede il suo percorso.
In bocca al lupo Daniele!
Carlo Porcelli e Francesco Pappone.
